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L’Istat rende noto oggi l’andamento dei prezzi nel mese di settembre, rilevando una corsa dell’inflazione il cui tasso si attesta all’2,6%, al top da ottobre 2012.

A crescere in maniera più marcata sono i costi dell’abitazione e delle bollette (+9,7%), destinati ad aumentare ulteriormente alla luce degli ultimi aggiornamenti tariffari.

Secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori l’inflazione a questi livelli determinerà aggravi di +774,80 Euro annui a famiglia: un aumento che per molti risulterà insostenibile, specialmente alla luce delle drammatiche conseguenze della pandemia. Rincari destinati, per di più, ad aumentare ulteriormente alla luce delle forti tensioni dei costi dell’energia e delle materie prime nel settore alimentare.

Un andamento estremamente preoccupante dal momento che pesa sulle condizioni di vita delle famiglie, specialmente quelle che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà. Inoltre tale crescita determinerà un aumento del fenomeno della povertà energetica che attualmente interessa l’8,8% delle famiglie.

L’euforia per le sime di crescita non deve far perdere di vista l’attuale situazione delle famiglie, che vanno incontro ad una vera e propria stangata.

Per questo è fondamentale che il Governo intervenga disponendo interventi più incisivi sul fronte dell’energia: avviando un attento monitoraggio dei prezzi dei beni energetici e una ormai improrogabile riforma del sistema di tassazione su bollette (a partire da una attenta revisione dei famigerati oneri di sistema, come ipotizzato nel DDL Concorrenza) e sui carburanti (con una revisione delle accise e l’adizione di un sistema di accisa mobile).

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